La necessità di rispondere all’epidemia da nuovo Coronavirus con misure di distanziamento sociale ha fatto emergere strumenti di lavoro al di fuori dei tradizionali vincoli di tempo e spazio.
Lo smart working ha praticamente coinvolto e travolto una gran fascia di lavoratori che improvvisamente si sono trovati privati della quasi completa libertà di spostamento e obbligati a lavorare in caso condividendo spazi con persone dello stesso nucleo familiare, impegnate in altre attività on line. Il lavoro a distanza non è stato, e non è tuttora, appannaggio degli adulti, dal momento che la scuola stessa si è riconvertita alle piattaforme digitali.
Lo smart working ha significato per molti immobilità forzata alla scrivania per molte ore e con essa problemi fisici legati alla postura scorretta assunta per molto tempo. A peggiorare la situazione è la mancanza di attività fisica, nonché la forte situazione di stress emotivo a cui si è sottoposti in questo periodo che inevitabilmente si somatizza in vari problemi scheletrici e muscolari.
Ne parliamo con il Dottor Felice Strocchia, posturologo, nonché atleta podista e arbitro dalla Serie A alla Serie C calcio.
Dottore quali sono le richieste di aiuto che più sta ricevendo in questo periodo?
Le richieste che più ricevo in questo periodo sono legate allo stress da Covid-19 sia emotivo che fisico. In questo senso il trattamento posturale sta diventando anche trattamento mentale, di rassicurazione e di ascolto.
Lo stress psicologico che stiamo vivendo prova forti stati d’ansia che sfociano in distonie posturali, dorsalgia e blocchi diaframmatici. Ciò che è acuito dalla sedentarietà a cui molti lavoratori sono stati costretti a causa dello smart working e dalla Didattica a Distanza.
Lavorare e studiare da casa, oltre a tenerci isolati dal normale contesto relazionale dell’ambiente lavorativo e scolastico, ha limitato fortemente anche l’attività minima motoria alla quale tutti eravamo abituati,
In cosa consiste la dorsalgia?
La dorsalgia è un dolore percepito nella zona interscapolare. Il paziente spesso non riesce a riferire precisamente il punto esatto del dolore, in quanto esso può irradiarsi anche nelle zone circostanti, creando una forte sensazione di rigidità e contrazione in tutta l’area circostante.
Le sue cause sono da ricercare, innanzi tutto negli atteggiamenti posturali scorretti collegati allo smart working e alla Dad, in particolare la tendenza a mantenere per lungo tempo la posizione con le spalle in avanti.
La dorsalgia, inoltre, può anche essere un come esito del forte stress. La tensione e il dolore muscolare sono una sorta di risposta fisiologia del corpo allo stress e agli squilibri ormonali. Quando siamo sottoposti a stress per un lungo periodo di tempo, i muscoli entrano in uno stato di contrazione “cronica” e, naturalmente, questo provoca dolore.
Parlava di blocco del diaframma. In cosa consiste?
Il diaframma è il muscolo che separa la cassa toracica dalla cavità addominale. Quando assumiamo le tipiche posture scorrette davanti al pc, il diaframma, non più libero di alzarsi ed abbassarsi compiendo ampie oscillazioni, tende, quindi, ad estendersi limitatamente e ad accorciare il respiro.
Se i polmoni non si dilatano correttamente, i tessuti si ossigenano di meno e questo può avere conseguenze pesanti a carico dell’umore, rendendo più difficile la gestione dello stress. Non a caso il diaframma è spesso identificato come muscolo della felicità.
Stati d’ansia e forte stress emotivo possono provocare un’anomalia nella meccanica di respirazione mantenendo il diaframma costantemente sotto contrazione. Tale eccesso di tensione muscolare può manifestarsi con dolore e rigidità nell’area dorsale e dolori intercostali. Blocco diaframmatico e dorsalgia sono, così, strettamente collegati.
Quali sono i sintomi che le riferiscono i suoi pazienti?
Il diaframma quando va in blocco, soprattutto nella fase di espirazione, ci porta dei dolori non ben definiti, senso di costrizione al petto, dolenzia nella cerniera dorso-lombare o nella parte che va dalla cervicale al dorso, con forti crampi e bruciori improvvisi.
Altro sintomo riferito è una continua sensazione di fame d’aria che spesso viene confusa come sintomo da Covid-19 o addirittura problemi cardiaci. Gli esiti degli esami specialistici sono negativi, e quel punto si interviene a livello di riabilitazione posturale e gestione dell’ansia e dello stress.
Lei cosa ci consiglia?
Prima di arrivare al trattamento posturale, bisogna muoversi, uscire, rispettando le regole del distanziamento sociale, e cercare comunque di fare un minimo di attività sportiva. Fare esercizi posturali, camminare all’aria aperta almeno un’ora per ricaricarsi di vitamina D, serotonina, energia, endorfina.
Nei casi più gravi risulta necessario consultare un esperto per un trattamento posturale specifico e una corretta rieducazione diaframmatica con appositi esercizi respiratori.
Questo vale per noi adulti ma anche, e soprattutto per i nostri bambini e ragazzi. Tra Dad e compiti, da svolgere spesso al pc, oltre al momento di gioco e svago con tablet e Playstation, il Covid-19 sfornerà una futura generazione di ragazzi e adulti con grossi problemi fisici posturali. Il copro di ragazzi e bambini è fisiologicamente affamato di movimento.
E per migliorare la nostra postura in smart-working e Dad?
Lo smart working e la Didattica a distanza hanno costretto adulti, bambini e ragazzi a lavorare e studiare da casa in postazioni improvvisate. Sono rimasti al computer con rapporti di altezza fra tavolo, sedia, posizione del monitor e della tastiera sbilanciati. Quando la seduta è scomoda, la prima a risentirne è senza dubbio la schiena, anche se altre strutture vengono coinvolte nel fenomeno come gli arti sia superiori che inferiori.
Ecco allora che potrebbe venirci in aiuto uno sgabello ergonomico. Ai miei pazienti consiglio anche la palla da pilates, che permette di stare dritti e, contemporaneamente, stimola la parte centrale della schiena. Una minima spesa può portarci enormi benefici.
Alla prossima con il Dr Felice Strocchia e le sue pillole di posturologia!