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Giochi Paralimpici Tokyo 2020 al via

Giochi Paralimpici

Al via la XVI edizione dei Giochi Paralimpici Tokio 2020 che dal 24 agosto al 5 settembre prossimo ci emozioneranno con imprese da veri eroi. 160 Paesi partecipanti per un totale di 4.400 atleti. I primi giochi paralimpici, le Olimpiadi per atleti con disabilità fisiche, si svolsero nel 1960 a Roma, e prendono il nome dalla fusione del prefisso para con la parola Olimpiade e i suoi derivati.

Sfilerà anche la bandiera dell’Afghanistan ma purtroppo a causa degli ultimi drammatici eventi non potranno partecipare gli Hossain Rasouli (lancio del disco) e Zakia Khudadadi (taekwondo), impossibilitati a raggiungere il Giappone.  A portare la bandiera alla sfilata sarà un rappresentante dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati (Unhcr).

La delegazione italiana, più numerosa di sempre, conta 115 atleti e sventoleranno la bandiera la schermitrice Beatrice Vio, oro e bronzo nel fioretto ai Giochi di Rio 2016, e dal nuotatore Federico Morlacchi, un oro, tre argenti e tre bronzi da Londra 2012 a oggi, due atleti amati da tutti.

Una curiosità: per la prima volta la partecipazione femminile sarà superiore a quella maschile: 63 atlete e 52 atleti).

“L’Italia, infatti, si presenterà a Tokyo con la delegazione più numerosa di sempre e con una partecipazione femminile superiore a quella maschile. Un risultato che testimonia la grande crescita degli ultimi anni del movimento paralimpico italiano sia sotto il profilo dei numeri e della rappresentanza di genere che dal punto di vista della competitività. Andremo in Giappone sapendo di avere una grande squadra che può regalare al nostro Paese tante gioie e soddisfazioni. Ma prenderemo parte a questi Giochi non solo con l’obiettivo di rappresentare un’eccellenza sportiva ma anche di continuare ad alimentare quella rivoluzione culturale silenziosa che sta contribuendo a cambiare la percezione della disabilità nel nostro Paese e nel mondo”, ha dichiarato Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

Un’edizione, rinviata dall’anno scorso, molto travagliata tra Covid e crisi Afghana ma che comunque rappresenta un barlume di speranza e di ottimismo verso un futuro. Questi atleti hanno bisogno più che mai del nostro sostegno dopo questi lunghi mesi di chiusura e di difficoltà anche per un semplice allenamento.

In copertina Foto di Prithpal Bhatia da Pixabay