Approfondimenti

L’orribile sensazione di affondare nella sabbia

spenco

Scottarsi i piedi o rinunciare alle passeggiate sulla spiaggia?
Una qualunque e noiosa giornata di mare

Sei a mare, forse un po’ ti annoi anche: non ami stare tutto il tempo in ammollo né stare fermo tutto il tempo. Sei venuto con la persona che ti sopporta ogni fine settimana, ma siete in una confidenza tale da permettervi di godervi una giornata di mare come meglio vi pare. La stressante fase del dover piacere al partner a tutti i costi è decisamente finita. Amen.

Decidi di avviarti verso il carretto del venditore che vende granite senza fare lo scontrino perché effettivamente ti annoi mentre la tua non-così-dolce metà abbrustolisce sul materassino in acqua. Hai comprato la granita, a gusto di menta perché sei un tipo classico, e ti appresti a camminare verso una zona della spiaggia piuttosto – e per fortuna – disabitata, mentre speri che il partner non si risvegli sul litorale di un’altra nazione.

L’inizio del dramma
Mentre la sabbia scotta e ti sembra di affondarci sempre di più, inizi a pensare alle classiche scarpette in gomma. Sì, proprio quelle trasparenti che ti hanno fatto venire le vesciche ai piedi dai due anni d’età fino ai tredici, età in cui tua madre ha smesso di starti addosso per come dovevi vestirti.

Ti chiedi: è meglio scottarsi o erano meglio le vesciche? In un certo senso, te lo chiedi ogni anno, durante ogni passeggiata contemplativa accompagnata sempre dalla stessa granita al gusto di menta. Maledette ciabattine che ti portano le vesciche. Ma maledetti infradito, che ti fanno affondare per poi portarsi dietro tutta la sabbia. Mezzo chilo di sabbia tra i tuoi talloni e le tue ciabatte pagate due euro e cinquanta e, se va bene, non si rompono!

Stai diventando particolarmente pessimista e insofferente alla vita, complice di questo sono i raggi solari che picchiano sulla tua testa. Forse è meglio tornare sotto l’ombrellone.

La scoperta di una soluzione
Quel che resta della tua granita è acqua e menta, ma poco t’importa: butti il bicchiere nella pattumiera, ti siedi sulla sdraio e prendi il tuo smartphone. Scorri Google alla ricerca di qualche blog o gruppo Facebook, sperando di trovare qualcuno che sia disagiato come te. E poi trovi loro. Un paio di sandali di cui si parla bene, dal nome… esotico? Chi chiamerebbe dei sandali Yumi? Poco importa, vuoi saperne di più. Dopo mezz’ora la tua dolce metà è ancora sul materassino e molto probabilmente ha preso un bel colorito gamberetto di Mazara del Vallo, mentre tu sai già qualcosa in più di queste calzature misteriose. Volevi capire perché queste calzature siano tanto decantate e leggi che l’azienda che le produce si chiama Spenco, che hanno un plantare equilibranteche stregoneria è mai questa? – perché così la tua caviglia è più stabile, per non parlare del supporto metatarsale. Hai controllato e fatto una ricerca su quest’ultimo: esiste davvero, sembra qualcosa di figo; c’è un cuscinetto che scarica la pressione sulla parte anteriore del piede, così da avere una sensazione di comfort. Hai letto che la gente ci fa tutto – e ti vengono in mente tutte quelle donne che fanno tutto sul tacco dodici –, persino jogging. Tutti gli uomini ne parlano come fossero miracolosi: perché non diventare uno di loro e godersi una semplice passeggiata? Ed eccoti lì, pronto a cliccare aggiungi al carrello e procedi al checkout: è fatta, la luce della speranza si è accesa in te e ti senti piuttosto sollevato e alzi lo sguardo verso l’orizzonte. Oh, guarda, c’è un gambero gigante che viene verso di te!

A proposito di Spenco
Spenco è un brand internazionale di classe 1967, ad oggi parte della Implus Footcare LLC.

È noto solamente per il footwear: le sue solette, infatti, sono considerate tra le migliori sul mercato. Tutti i loro prodotti ortopedici, in generale, sono rinomati tra professionisti medici e sportivi. Da’ un’occhiata qui.